IL PAESE- Benvenuti a Vodo di Cadore! Dolomiti Patrimonio dell'Umanità

IL PAESE

Vodo di Cadore (Guódo in ladino d’Oltrechiusa) è un comune italiano di circa 900 abitanti della provincia di Belluno in Veneto.
Comune a vocazione turistica, è adagiato nella media Valle del Boite a quota 910 m s.l.m., tra i massicci dolomitici dell'Antelao (3.264 m) e del Pelmo (3.168 m), ed è attraversato dalla SS 51 d'Alemagna.

E’ il luogo natale di
* Gianpietro Talamini (1845-1934), fondatore a Venezia del quotidiano “Il Gazzettino”.
* Guglielmo Talamini (1867-1918), rappresentativo pittore considerato pioniere di una nuova forma d’arte dell’Alto Veneto.
* Adamo Marchioni (1894-1981), chiamato il “mago dell’orologio”, che costruì un orologio da torre singolare e del tutto geniale tutt’ora funzionante a Barza di Ispra (Varese).
* Maria Antonia Talamini de Damiàn (1753-1828), sposa del medico Giannantonio Talamini Minòto e sua collaboratrice nell’ambulatorio; rimasta vedova, continuò nell’attività benché non fosse diplomata; venne     denunciata e poi sottoposta a Venezia all’esame della commissione dei medici, da cui risultò ben preparata e fu abilitata alla professione, che svolse a Vodo con successo. Era famosa nel Cadore come la “dotóra   Minòta”.
* Ercole Marchioni (1890-1935), artista che si fece conoscere all’inizio del Novecento, per i suoi ritratti di figure e personaggi, per i paesaggi di natura e montagna dedicati alla terra d'origine e influenzati dal classico stile realista e dalle avanguardie espressioniste; suo è anche il progetto del Monumento ai Caduti nelle guerre mondiali, che si incontra sulla strada statale tra Peaio e Vodo.
* Italo Marchioni (1868-1954), emigrante negli USA ed inventore del cono per il gelato nel 1903.

Il santo patrono è Santa Lucia, alla quale è intitolata la chiesa parrocchiale; altre due chiesette sono dedicate a San Lorenzo nella borgata di Reżuó e a San Gregorio nella zona di Intrà i Rus. Il territorio comunale comprende le frazioni di Peaio, con la chiesa dedicata alla S.S. Trinità e di Vinigo, dove si trova la chiesa monumentale dedicata a San Giovanni Battista e un oratorio intitolato a San Lorenzo. Per la posizione panoramica, Vodo gode di una grandiosa vista sull'impervio versante sud del Monte Antelao, unico lato da cui è visibile la vistosa fessura e l'imponente dislivello tra l'abitato e la vetta.

Il territorio ospita il rifugio Gianpietro Talamini, a 1.582 m s.l.m., ed il rifugio Venezia, a 1.947 m s.l.m., posto ai piedi del Pelmo e base per la sua ascensione. Presso entrambi passa l'Alta Via n. 1 delle Dolomiti, per il rifugio Venezia anche l'Alta Via n. 3.

Nei boschi e nei pascoli di Vodo sono presenti anche delle antiche malghe, luoghi dedicati alla lavorazione del latte e alla produzione di latticini; tra esse la malga Rutòrto e la malga Ciàuta (che è attrezzata ad agriturismo).
L'abitato di Vodo è disposto sulla sinistra del torrente Boite, in una conca naturale posta al di sotto del Colle di Santa Lucia. Uno sbarramento artificiale del torrente, completato nel 1960, crea il lago di Vodo, che ha una capacità di circa 1.390.000 m³ e che alimenta una centrale idroelettrica in loco e un’altra a Pontesei, in Zoldo, attraverso un canale sotterraneo lungo circa 10 km.
Benché Vodo sia un piccolo comune, sono ancora attive la scuola materna e la scuola elementare; le ospita un edificio molto pittoresco, che è stato costruito nel 1929.

Le scuole
Le scuole elementari del paese
Vodo di Cadore
Il paese e le Rocchette sullo sfondo
La piazza
La piazza del paese di fronte alle scuole